I fasti della guerra e l’oro fisico
I fasti della guerra si stanno esaurendo e l’oro fisico ha smesso di crescere (nel breve periodo). Il 24 febbraio 2022, data di inizio dell’intervento russo in Ucraina, agevolato dagli Americani, l’oro è schizzato a 58 euro al grammo. Oggi, invece, che dell’intervento russo sono rimaste solo le sanzioni (che fanno più male all’Occidente che all’Oriente vasto e ricco), morti, feriti e confinati, l’oro è sceso a 55 euro al grammo.
Rimane interessante analizzare, al di là dei sistemi trade, spesso fuorvianti e tendenziosi, come si muova la linea del dell’oro fisico a Londra: le sue oscillazioni diverse rispetto alle monete di conto. Sappiamo che l’oro viene commerciato principalmente in dollari. Negli ultimi mesi il rapporto euro/dollaro è peggiorato. Se vogliamo il dollaro è diventato più forte. Il risultato è un abbassamento del prezzo dell’oro che pare durerà fino alla prossima crisi.
Come negli anni 70,80 fino al 2012, l’oro oscilla. Ha un’impennata perchè è un bene rifugio. Quando la finanza ha paura per qualche motivo, il metallo giallo viene acquistato in massa. Viceversa, durante la fase di distensione politico-economica la vendita si contrae e scende il prezzo, a tal punto che torna ai suoi valori naturali, alle variabili normali, al netto delle speculazioni della finanza: la sua rarità è il suo valore, in rapporto al costo del lavoro (estrazione) che comprende costi legati al carburante degli escavatori e delle miniere aperte.
Il costo di per oncia d’oro si attesta intorno ai 1200 dollari per oncia. Capite bene che lo scambio in lingotti d’oro lavorati, potrebbe prendere un valore più alto nel momento in cui se ne compra molto, per “rifugiare” la carta moneta. La legge di mercato fà il resto. Quindi nel momento in cui l’oro viene scambiato per interessi politici ed economici strategici, è chiaro che potrebbe avere un valore “gonfiato”.
EURO – DOLLARO, UN ANNO IN ANNO GONFIATO
Il ragiungimento del pareggio con l’Euro non è stato un caso. Gli Americani e gli Europei hanno deciso insieme di raggiungere il pareggio di “bilancia commerciale” per difendersi dall’assalto economico cinese e russo. Per questo motivo il pareggio Euro-Dollaro lega indissolubilmente l’economia americana a quella europea. Chi paga è l’Europa però. Le testate giornalistiche d’investimento parlano del crollo dell’Euro, una giustificazione all’intervento della “docile” BCE pro-america. Tutti uniti nella battaglia globale all’economia della Cina e alle materie prime russe.
E intanto i giornalai continuano a dare merito alla FED e a considerare L’Europa “indietro”. Pessima analisi decisa a tornare sui passi di un allineamento con la causa americana, dando manforte a quel Draghi che a breve se ne andrà. Quel Banchiere che oggi prende ordini da quelle banche che hanno creato la finanza dopata ed hanno spinto l’oro, per loro interesse innanzitutto, ad essere la moneta dei Re.
La globalizzazione, l’alternativa capital-comunista alla logica USA-URSS, vuole agganciare all’oro fisico il valore della moneta mondiale, sempre più digitale e sempre meno reale. Come dice il nostro ministro delle finanze Franco in combutta con Colao, il signor Pass, dovrebbe essere introdotto per gestire debiti e finanze degli italiani. Lo vuole la democratica Europa!
ORO E SVALUTATION
Nel precedente articolo Ruble of gold, dove si parla della decisione di agganciare il valore del Rublo all’oro fisico, si sottolinea come la London Exchange Market, controlla il mondo finanziario attraverso la quotazione LBMA (ex-fixing): il valore della moneta dovrà essere ancorato al valore del dollaro e non si potrà avere moneta per tutti. La povertà aumenterà di pari passo alla diminuione dei diritti sul lavoro.
La svalutazione dell’Euro va di pari passo con il recupero della Sterlina, la seconda del mondo ma in realtà quella più indipendente. Il Regno Unito è tornato alla sua moneta indipendente per evitare la svalutazione dell’Euro. Ora è finalmento chiaro a tutti. Solo i sassi non lo hanno ancora capito. La lucidità del Governo britannico di tirar fuori la sua gente da un debito di lungo termine dell’Europa: l’estromissione di Johnson è la fine di un ciclo che ha traghettato la Gran Bretagna tra Brexit e Nuovo Ordine Mondiale.
Il futuro dell’oro (la moneta dei Re) è incerto: da un lato potrebbe raggiungere livelli impensati per effetto della svalutazione e dell’indebitamento del popolo europeo. Dall’altro potrebbe diventare uno strumento di stagnazione per i prossimi 10 anni, in attesa che recuperi il proprio valore. Una sorta di remake del 2012, quando raggiunse il valore di 2000 dollari oncia. Chissà se al prossimo giro raggiungerà i 2000 EURO per oncia (circa 64 euro al grammo)?
Sicramente la svalutazione dell’Euro può essere un’opportunità per i nuovi investitori. Con 10000 Euro si possono comprare quasi 200 grammi di oro che nei prossimi anni potrebbero essere salvati dall’erosione dell’inflazione. Consiglio sempre di comprarlo, d’ora in poi, un po alla volta, sfruttando aumenti e diminuzioni di prezzo.
Luca Clemente
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