PARTE IL CAMBIAMENTO?
23 ottobre 2024. Questa data sarà ricordata dalla Storia come l’inizio di un cambiamento economico epocale dell’umanità. La dedollarizzazione, dove ogni Paese riscopre il suo valore di produttore internazionale. I Paesi dai quali sono state prelevate per secoli le materie prime necessarie all’industrializzazione, i BRICS, scoprono che possono unirsi in un nuovo cartello che chiede maggiori garanzie, nelle miniere, nei campi, nelle aziende che producono autonomamente e si guardano dal mettere a disposizione a basso costo le risorse che servono.
Quelli che una volta erano chiamati provocatoriamente BRICKS, a sottolineare la partecipazione anche se mai confermata, della North Korea, un elemento di disturbo dell’economia americana, ma anche di quella russa, sono in fase di dedollarizzazione. Il sistema alternativo al Blocco Occidentale, crea tensione e alza il prezzo delle materie prime come già detto nei precedenti mesi su questo Blog. Ma è necessaria ad una nuova organizzazione delle risorse, che possa aprire una strada alternativa al loro sfruttamento.
Il prezzo dell’oro è cresciuto del 10% solo negli ultimi 3 mesi, da 73 a 80 euro al grammo, oltre i 2500 euro per oncia (31,1 grammi). L’argento è cresciuto 800 a 1000 euro per chilo, così anche il platino e il palladio. Ora le elezioni americane hanno dato nuovo impulso alle Borse. Quanto durerà è la domanda di fondo, perchè nessuna decisione è per sempre, soprattutto in questo periodo socio-finanziario così volatile.
PRODURRE ENERGIA
Anche l’energia è in aumento: l’elettricità è cresciuta per via dei costi legati ai programmi di contenimento della CO2 e al prezzo del gas. Il costo/impatto della CO2 è cresciuto dal 2017 ad oggi da 5 euro per tonnellata a 75 euro di giugno del 2021.
Carbone e petrolio, sono ancora molto influenti per la produzione di energia che utilizziamo nelle nostre case. Le materie prime completamente green hanno ancora un costo di produzione alto e con l’aumento della svalutazione, ossia ad una diminuzione del potere di acquisto, il carovita non può che peggiorare.
In questo scenario, l’inflazione diventa protagonista, perchè è l’animala fissa, misura del potere di acquisto della moneta che diminuisce, quindi bisogna spendere di più per le materie prime. Le materie prime sappiamo che sono limitate nel mondo e chi le ha le concede solo a certe condizioni. Prima di tutto dipende dalla moneta di commercializzazione.
Perchè i BRICS dovrebbero aprire le porte a Stati industrializzati che poi sfruttano il “buco di legge” di quei Paesi ricchi di materie prime? Le materie prime non bastano per le necessità di tutti, questa è la narrazione. Sarà vero? L’unica certezza è che il sistema prende la maggior parte delle materie prime nel Sud del mondo, lascia terreni incolti, deturpa l’ambiente e costringe migliaia di lavoratori sottopagati a vivere in condizioni sociali da anteguerra. Come correre ai ripari. In questo caso pensiamo che le commodities (o materie prime) saranno sempre più costose.
I BRICKS E LA NUOVA POLITICA SULLE COMMODITIES
Nella settimana tra il 19 e il 23 di ottobre si è tenuta la Prima conferenza dei BRICS, i maggiori fornitori cioè di materie prime, a Kazan, nel Sud ovest della Russia, a circa 900 chilometri da Mosca. Nonostante le elezioni americane, si chiede maggior rispetto per i Paesi che per anni hanno rifornito il Blocco Occidentale, per assicurare condizioni di vita migliori alle popolazioni dei Paesi BRICS e per un patto di allenza e non di sfruttamento. I 5 Paesi guida hanno deciso di stimolare un’alternativa energetica al Blocco Occidentale.
ENERGIA POPOLARE
Ci interessa capire cosa andremo a pagare nei prossimi mesi, cioè come si comporterà in futuro il mercato dell’energia e quali le conseguenze sul costo della vita. Le previsioni per il prezzo del gas sono in via di rialzo, così come per il petrolio. Dal sito FX Empire in un articolo del 28 ottobre 2024 possiamo leggere che “Questa settimana, il prezzo del petrolio greggio sta ripartendo però in calo, con un test del supporto a 68 dollari. Il gas naturale, invece, potrà consolidare su quota 2,5 dollari, per segnare effettivamente l’inizio di una nuova stagione rialzista.“
Il mercato “libero” è condizionato a spirale da una serie di fattori: per quanto riguarda l’oro, l’aumento del prezzo del petrolio, porta ad un aumento del costo di produzione e di conseguenza un aumento del prezzo dell’oro. Con i Brics sul piede di guerra, certamente questo costo non può far altro che aumentare.
Questo meccanismo porta ad una frenata della Domanda, se questa è generata da un bisogno di lusso. Ma quando c’è in ballo un bisogno, anche se il prezzo aumenta, anche la Domanda dovrà aumentare di conseguenza il prezzo lievita per un bel periodo di tempo. L’energia infatti è un bene primario che diventerà un bene di lusso?
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