Da Cristoforo Colombo ai BRICS
Il 12 ottobre del 1492, Cristoforo Colombo avvistò una nuova terra. Colombo scoprì l’America convinto che la Terra fosse sferica e non piatta. In quel periodo, molti furono i progressi tecnologici e scientifici, ache se in mano ad una popolazione abbiente e facoltosa, che ampliarono gli orizzonti percettivi del contesto storico, politico ed economico.
A quel tempo si utilizzava il sistema fiduciario. Cinquant’anni fa si chiamavano “cambiali” che venivano” scontate in banca e scalate da quelle mancanti per estinguere il prestito. Oggi si chiama mutuo e corrisponde alla capacità di pagare un debito: se posso garantirne la restituzione, la banca o la fiduciaria (chiamata oggi “finanziaria”), lo ottengo. In caso contrario, devo vantare delle garanzie materiali.
Il Debito Mondiale è diventato un nuovo ordine globalizzante. I paesi del terzo mondo, ribattezzati paesi emergenti e poi con l’acronimo BRICS dopo il disastro argentino, sono una schiera di paesi produttori di ORO e ospitano le più grandi miniere del mondo in mano agli USA, Canada, Australia e Regno Unito: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Se guardiamo la storia, molto dobbiamo a questi Paesi.
Nel 1694 nacque la banca d’Inghilterra perchè l’America non era “ancora pronta” come Nazione ad entrare nel sistema monetario internazionale. Il sistema aureo di parità tra la valuta stampata e il possesso di oro fisico conservato nei forzieri della Corona, metteva uno standard di ricchezza mondiale, monopolio dei governi che ben presto sancirono un diritto legale sul possesso dell’oro estratto dalle miniere sudafricane e brasiliane. Di qui, l’idea di coniare monete d’oro dal valore planetario.
Il Gold Standard inglese nacque nel 1750.
I privati cittadini non potevano detenere oro puro. Solo gioielli e semilavorati, nonché monete dal valore intrinseco utilizzato per i pagamenti. Il commercio internazionale che vedeva l’alba proprio intorno alla metà del ‘700, veniva mappato dall’economista Adam Smith nel 1774. Da quel momento l’America diventava Stati Uniti d’America come li conosciamo oggi nell’età contemporanea, con una Legge Costituzionale.
Oggi gli Stati Uniti hanno riserve auree per circa 8 mila tonnellate di oro. L’Europa, se fosse veramente unita, ne avrebbe circa 10 mila. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), ago della bilancia del Sistema Monetario Europeo (SME), possedeva circa 6 mila tonnellate, per garantire un equilibrio monetario. Questo sistema è di fatto regolamentato dal sistema bancario e dal signoraggio che lo genera.
Fino al 1848 non venne scoperto l’oro in America
La febbre dell’oro californiano fu un evento catastrofico. Solo i commercianti si arricchirono. Questa scoperta nel suolo della California e il corso dei suoi fiumi, che per lo più vengono utilizzati per trasportar la legna, segna l’inizio di un’era di sviluppo industriale senza precedenti. Pare siano migrate circa 400mila persone alla ricerca dell’oro. Solo alcuni rimasero vivi. Fra questi è probabile che ci fossero i pronipoti delle famiglie Rotschild e Rockfeller, ma poco ci importa. Il nuovo di sistema di Bretton Woods arrivò presto e pose le basi per un sistema finanziario basato sul Dio Dollaro già nel 1944.
Nell’agosto del 1971, Nixon ottenne dal Congresso degli Stati Uniti la possibilità di abbandonare la parità aurea per pagare i debiti di guerra dal Vietnam. Fu il primo passo verso la liberalizzazione dell’oro che avvenne nel 2000. Nixon fu insignito del permio Nobel per la pace per questo e tanti gesti che donò alle classi abbienti e facoltose che avevano in mano il potere economico e politico.
A quel tempo non si sapeva ancora che Ronald Reagan avrebbe sconfitto il Gigante Russo. Ma qui poco conta la fine ideologica di un’epoca! E’ interessante capire come i signori Bush e il loro braccio destro alla FED, Alan Greenspan (che rimase al timone della Federal Reserve americana per 20 anni dal 1987 al 2006), riuscirono a liberalizzare l’oro fisico da investimento, per dar vita al più grande rientro della storia del debito mondiale: le spese pubbliche che gli USA dovettero sostenere in quel periodo furono esorbitanti, il primo vero scostamento di bilancio da rifinanziare oltre la guerra ed un’impennata dell’oro avrebbe compensato quel debito.
Solo così si poteva moltiplicare il prezzo dell’oro da 250 a 2000 dollari oncia
Fu questa “cricca” a permettere di stampare così tanto denaro da abbattere il gigante russo e togliere la parità aurea che ha ingrossato il debito a dismisura, Tra il 1993 (anno del primo attentato al WTC) e il 2012 (anno del primo record dell’oro) gli Stati Uniti, che muovono il sistema finanziario ed economico mondiale, hanno creato 55 volte il valore reale delle Riserve Auree mondiali detenute dalle banche. Ed ora stiamo affrontando questo dislivello in piena pandemia da Covid-19.
Non ci resta che attendere di vedere quale sarà il futuro inflazionistico delle nostre monete che siano esse Dollari, Euro, Sterline, Yen o Yuan. Di certo in questo momento soffrono anche i franchi svizzeri. Di contro, un chilogrammo di oro fisico, seppur in modo altalenante, negli ultimi 5 anni è cresciuto dal prezzo di 37000,00 Euro al prezzo di 48500,00 euro, sia per effetto dell’aumento della domanda privata post-liberalizzazione, che per le chance fornite dal mercato sempre più incerto nel sistema dell’indebitamento.
Nei prossimi anni l’oro potrebbe essere oggetto di grosse speculazioni. E’ indubbio che il suo valore non è mai sceso al di sotto del suo valore primario: nonostante le oscillazioni del breve periodo, nel lungo periodo, l’oro, si è sempre apprezzato. Questo è un elemento che dovrebbe farci riflettere sulla finanza speculativa di breve periodo: non ha niente a che vedere con un investimento in oro fisico.