Il rifugio
“A settembre, secondo l’Istituto di statistica, l’indice nazionale dei prezzi al consumo al lordo dei tabacchi aveva registrato un aumento dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua, dal +5,4% del mese precedente“, cita un articolo su Morningstar, autorevole voce del mondo finanziario. Quando aumenta l’inflazione il prezzo dell’oro sale: ci vogliono più sghei per comprare un lingotto. Chi lo ha, ne riceve un beneficio, perchè cresce di valore il lingotto in cassaforte. Facile!
E’ ne più ne meno la dinamica economica che ha portato al rialzo del prezzo dell’oro negli ultimi 20 anni. La paura generata dal crollo economico (compresi BOT e BTP legati alle aziende) del 2020 e l’aumento dell’inflazione in prospettiva, come effetto della politica economica a “tassi zero”, o come la chiama il dottor Draghi il Quantitative Easing, ha reso l’oro una preda facile ed essendo raro, ecco che all’aumentare della Domanda di oro come rifugio, ne aumenta anche il prezzo.
Mentre l’oncia d’oro oggi vale circa 1800 Euro, rispetto a questo grafico che vede un 2016 a 1200 euro per oncia, ossia circa 40 euro al grammo, possiamo dire che l’ascesa del prezzo dell’oro corrisponde, in gran parte, alla perdita del potere di acquisto della moneta di conto e viceversa. Quando ci potevamo permettere di cenare con 50 euro tutta la famiglia, oggi ce ne vogliono 100 e non parliamo dei prezzi al consumo e del carrello della spesa. Nel 2002 ce ne volevano 15 e lo stipendio medio era di 1000 euro al mese. Oggi è di 1500. Se avessimo investito 1000 euro in oro nel 2002 oggi ne avremmo 6000.
EFFETTI PSICO-FINANZIARI
Le borse incerte portano ad un eccesso di difesa (quindi rifugio) piuttosto che ad un investimento sul rischio, come ci suggerisce Bernardini, un consulente finanziario Fineco, il quale mette in evidenza come gli investitori preferiscano prendere la strada della conservazione piuttosto che quella del rischio azionario, decisamente più performante nel tempo. Sembra strano ma in questo paradosso c’è una cosa da imparare: tanto vale rischiare se la difesa è scarsa. Lo sanno anche i bambini.
Oggigiorno, come dimostrano anche i vate della finanza, oro e azioni sono al centro della scena: un po’ come dire “colpisci e difendi”, così da una parte si guadagna quando il mercato tira e con l’oro fisico quando il mercato stagna o rischia di fermarsi.
La percezione della paura fa da ago della bilancia nella diversificazione, come ripeto da almeno 10 anni, perchè siamo passati dal guadagno senza rischio titoli di Stato al rischio senza guadagno. Con questa strategia il prezzo dell’oro potrebbe arrivare a livelli altissimi (come quello del cosulente finanziario, ahimè) perchè il mercato vira verso il rifugio nella paura della catastrofe. Chi mai avrebbe pensato di andare verso un prezzo delle sigarette di 12000 lire a pacchetto? Beh, chi nel 1990 ha avuto l fortuna di fare un bel giretto nei Paesi Scandinavi avrebbe visto il futuro, di una moneta forte e ricca, per pochi si, ma forti di un massiccio acquisto di alcol e fumo per effetto della depressione dovuta al clima e al negazionismo.
LE BANCHE CENTRALI
Investire in titoli di Stato (oggi convertiti in Titoli Europei) è diventato un terno al lotto, con le C.A.C., i default e le speculazioni della NUOVA banca centrale che sostituisce le vecchie banche centrali dell’Unione. La vecchia Banca d’Italia custodisce oro per circa 2500 tonnellate, che servono a garantire i debiti finanziari e la nostra salvezza. Sono circa 150 miliardi di euro. Quando l’Italia ha quasi 3000 miliardi di debito pubblico. Quindi senza il lavoro degli uomini, il debito non sarebbe mai garantito solo con l’oro. E’ una farsa?
Da quando la BCE ha preso in mano il ruolo di filiale della Federal Riserve in Europa, le Riserve Auree sono passate a circa 10.000 tonnellate, quasi come quelle americane. Siccome estrarre oro costa, è meglio che questi salga di valore. E cosa, più dell’incertezza, oltre che alla sua rarità, fa crescere il prezzo dell’oro? Ebbene ecco la strategia delle banche centrali: comprare oro per togliere quote dal mercato (renderlo ancora più raro) e finanziare l’estrazione nei Paesi Emergenti. Tutto il resto è noia!
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