Futuro Sostenibile e pensioni d’oro
Dal 1984 ad oggi, i lavoratori sono cresciuti per numero, oltre che per competenze professionali: “L’età pensionabile si spinge in avanti e sta crescendo inesorabile l’invecchiamento della popolazione che non lascia ben sperare per la sostenibilità del sistema pensionistico. Il motivo è intuitivo: ci saranno sempre più anziani, e quindi pensionati, rispetto alle persone che lavorano. In particolare, il rapporto tra pensionati e popolazione in età da lavoro continua a crescere in maniera esponenziale.” (prospetto informativo forwardyou.com)
“Non ci saranno soldi per pagare le pensioni” dicono i consulenti, anche se quello che è stato accumulato per una vita potrebbe sì, darmi ricchezza. Se pensiamo che ogni lavoratore in media ha versato nell’arco della sua vita lavorativa circa 5.000 euro all’anno per 30 anni, dov’è finita la ricchezza dei 500.000 euro del nostro piano di accumulo rivalutato? Questo è il conto secondo i consulenti che, in base alla vita media di una persona, mi fruttano circa 2000 euro di rendita integrativa. Ma vediamo bene cosa cercano di propinarmi gli organi di informazione.
ORGANI DI COORDIANAMENTO
L’OCSE è un’organizzazione internazionale di studi economici che svolge prevalentemente un ruolo di coordinamento delle politiche locali ed internazionali dei Paesi Membri. Armoinizzare le leggi e le abitudini dell’Unione Europea, è un obiettivo fin dal 1999, anno in cui nacque effettivamente l’Euro.
L’INPS non ha investito il monte dei soldi per rivalutare le pensioni? Il fatto che dal 2012 ad oggi, l’età pensionabile si è spostata di circa 5 anni e di altri 5 sarà nei prossimi dieci fino ad arrivare ad un’età “pensionabile” tra i 70 e 74 anni dimostra che il monte previdenziale si è svalutato?
Proviamo ad investire 200.000 Lire all’anno, dal 1990 ad oggi in oro e vediamo quanto fa? Poi moltiplichiamo il risultato per 30 milioni di lavoratori, ecco l’ammontare che avremmo dovuto avere in termini di vantaggi per le nostre pensioni. Forse dobbiamo dire che le spese corrono più velocemente di quanto non si riesca a risparmiare e far fruttare i nostri soldi. Ragioniamo.
LA NOSTRA RICCHEZZA
Il versamento medio di 5.000 euro annui di contributi in 30 anni corrispondono a circa 150.000 euro, che rivalutati diventano 500.000, una rendita passiva con questo montante arriva a circa 2.000 euro al mese che ahimè valgono quanto 1000 euro del 2002, in potere di acquisto. (fonte sole 24 ore). Ma questo è un altro discorso, rimaniamo focalizzati in ciò che è stato tra il 1990 e il 2012, anno in cui infine ci hanno fatto la superc…….
Tenuto conto che si vuole portare l’età pensionabile intorno ai 70 anni, entro e non oltre il 2030 (anche se i più ottimisti dicono ormai entro il 2040 ma il decreto Monti parla chiaro), ci si chiede perchè i soldi che sono stati accantonati in 30 anni di lavoro medio, non sono cresciuti di pari passo alla crescita dell’oro, visto che le Riserve Auree italiane corrispondono al 5° posto nel mondo, dopo USA, Gran Bretagna, Germania e FMI?
A questo punto la domanda nasce spontanea. Perchè non mettere a frutto quei miliardi nell’oro della banca d’Italia oltre che investirli in Titoli di Stato, vista la preparazione dei consulenti italiani? Greenspan non era proprio sconosciuto allo Stato Italiano. Tanto bene si è detto di Amato e di Ciampi, ma nessuno si è ricordato dell’oro di Genova e dei Fuser che finanziarono il primo viaggio in caravelle di Colombo, l’inizio della nostra rovina.
Perchè non siamo stati informati di dove finivano i nostri accantonamenti bensì si racconta la favoletta che i lavoratori pagano le pensioni ai pensionati? Lo Stato ha mai investito i contributi dei lavoratori in oro? In una gestione separata? In titoli di Stato? Credo di si. Lo stesso decreto Amato che prevedeva un prelievo forzoso del 6 per mille per risanamento del deficit italiano nel 1992 e poi emesso in Titoli di Stato al 9%, sono stati un rendimento fisso (lordo) per 30 anni, dei soldi degli italiani. Eh si che Ciampi lo sapeva quanto valgono le pensioni.
IN CONCLUSIONE
Quindi ne abbiamo ben donde di siffatte ciuffole di sentire dai ministri che lo Stato non riesce a pagare le pensioni. Vuol dire che i ministri hanno decretato, che ormai è una prassi, che lo Stato non è stato in grado di gestire i propri affari e gli interessi degli italiani in quanto produttori di ricchezza. Vi sembra così? Oppure per salvare capra e cavoli e rimborsare i debiti di Guerra, abbiamo alienato capitali creati col sudore della fronte? Attendo commenti.
Luca Clemente
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