Euribor e crisi
La Cassazione sentenzia che l’Euribor è stato manipolato da alcune banche straniere (ma anche italiane) fino al 2008. Tutti si fidavano del controllo che gli organi internazionali esercitavano sulle nostre banche e su quelle estere. Ma sono proprio loro che hanno elaborano un sistema che si fonda sul Debito e sull’incertezza e chiede in garanzia beni reali, case, auto e patrimoni off-shore.
Torna lo spettro della crisi del 2008, una crisi di insolvenza che ha afflitto alcune delle grandi banche internazionali. Altre l’hanno superata, anzi si sono arricchite. Vedi JPMorgan e qualche altra major. Allora si diceva che la crisi fu una “svista”, un innalzamento incontrollato dei tassi variabili. La svalutazione del dollaro portò in alto i tassi e oggi anche l’Europa vive le ristrettezze economiche che conosciamo.
La dinamica finanziaria è simile, ma sono passati quasi 15 anni da quel momento della storia americana. Ve lo ricordate? Quando anche l’oro rientrò nella bolla speculativa e crollò dai 2000 dollari ai 1100 dollari per oncia, cioè dai 66 ai 35 euro per grammo, a prezzi di oggi. Succederà anche con l’Euro? Andiamo ad approfondire la notizia della Cassazione.
MUTUI E TASSI
La Commissione Europea nel dicembre 2013 confermò che il tasso Euribor, cioè un parametro che spesso viene utilizzato come punto di riferimento e base per calcolare il tasso da utilizzare per un mutuo a tasso variabile, era stato manipolato da diverse banche internazionali nel periodo 2005-2008, sanzionando un cartello a cui avevano partecipato Ubs, Rbs, Deutsche Bank, Citigroup e JP Morgan, violando così il principio della libera concorrenza.
Di questa storia se n’è ricominciato a parlare in Italia solo recentemente, quando il 13 dicembre 2023 la Corte di Cassazione ha stabilito la nullità del parametro Euribor e, di conseguenza, di tutti i pagamenti effettuati come interessi su mutui, finanziamenti e leasing collegati a tale tasso.
Più precisamente, la Cassazione ha sancito il principio secondo cui “l’accordo manipolativo del tasso Euribor accertato dalla Commissione europea con decisione del 4 dicembre 2013 produce la nullità dei contratti ‘a valle’ che si richiamino per relationem al tasso manipolato”.
Questa nullità riguarda i contratti stipulati prima o durante il periodo compreso tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008, poiché risultano essere stati influenzati da manipolazioni condotte da un gruppo di banche internazionali, di cui sopra. I retroscena del 2008 sono importanti per tenere il punto e chiarire che la strada da percorrere era già stata costruita.
LO STRESS -TEST
Il citato dossier di Jporgan che giudica l’Italia come un Paese socialista, debole e sprecone, con assenza di produttività e competizione a livelli internazionale, sosteneva che il Bel Paese andava guidato da un pool di esperti finanzieri, quali risultano quelli Americani. Un dossier di 200 pagine dove gli Asset americani attaccano le banche e la vita costituzionale europea fin dalle sue radici storiche.
Il famoso stress-test che indicava le banche italiane e il sistema finanziario vicino al default hanno permesso di ottenere quei 200 miliardi del pnrr nel 2023 e altri 40 miliardi nel 2022.
La Repubblica nel 2014 citava: “A Bankitalia, «in vista della riapertura dei mercati», sottolinea Repubblica, «preme chiarire che per soddisfare il fabbisogno degli istituti “non servono soldi pubblici”; che le carenze riscontrate sono l’1,6% del capitale di migliore qualità del sistema e lo 0,2% del Pil; che “i risparmiatori possono stare tranquilli”».
Anche perché, spiega il quotidiano, «la bocciatura delle banche italiane si riferisce solo al cosiddetto “scenario avverso” che per la Banca d’Italia è “altamente improbabile”. In sostanza questi istituti non resisterebbero agli choc se il Pil scendesse nel prossimo triennio di altri 6,1 punti e qualora si riacutizzasse la crisi del debito sovrano». (fonte – I tempi)
RITORNO IN QUOTA DOPO LA CRISI
Oggi quelle parole sembrano talmente rassicuranti ma, in realtà siamo finiti in quell’abisso che audaci finanzieri americani, creatori di crisi ad hoc, si prefiggevano già nel 2008: obbligare gli Stati a partecipare ai fallimenti bancari. La tattica di aumentare la volatilità nei periodi di stress finanziario è il principale dei fattori, causa di crisi incontrollate. Oggi l’Euribor è a 3.90, nel 2008 era a 5,30. Non manca molto al nuovo collasso.
Per questo motivo l’aumento del rischio lascia un vuoto di certezza nel presente e nel futuro.
Luca Clemente
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