il World Gold Council
Il Consiglio mondiale dell’oro, conferma le parole scritte nel nostro ultimo articolo: le banche mondiali acquisteranno oro a tutto andare nei prossimi 5 anni. Una tendenza pre-Covid in continua ascesa, con l’oro che passa dai 1500 ai 2500 dollari per oncia.
Il servizio de “La casa del Sole Tg del 19 giugno 2024, conferma le nostre analisi della corsa all’oro, necessaria per contenere la svalutazione delle valute internazionali. Il processo di de-dollarizzazione in atto, al fine di contrastare il potere internazionale del dollaro, non fa che rafforzarlo, con l’oro a 2450 dollari per oncia.
Al minuto 9.23 il servizio di Jeff Hoffman propone il capitolo “Oro, Argento e dedollarizzazione” spiegando che la crescente incertezza economica spinge le banche centrali a comprare oro, in una corsa all’oro che proseguirà per i prossimi cinque anni, come indicano le analisi del World Gold Council, le quali confermano l’interesse da parte delle banche dei Paesi del Sud del mondo in particolare, ad acquistare oro, per conservare il potere di acquisto delle proprie monete e rivalutare così i “forzieri”.
COMPROMESSI MANCATI
Dalla questione palestinese, un obrorio diplomatico, uno schiaffo alla politica di conciliazione che ha preso una piega nefasta, all’inutile guerra in Europa ai danni della popolazione russofona dell’Ucraina, la quale non dimezza il gaudio della guerra globale contro la democrazia, spinge in alto il valore dell’oro anche in Euro.
L’Europa, dal canto suo, non riesce proprio ad essere protagonista di questa lotta alla guerra, ma cavalca con il pensiero di uscirne vittoriosa e ricca, con un alleato più potente per i prossimi 50 anni, gli Usa. Questo è il motivo delle mancate scelte europee, il leit motiv che tira avanti dal 1961, anno in cui si decise per la costruzione del muro di berlino, voluto sempre da Russi ed Americani, per il controllo mondiale.
NO PAIN NO GAIN – IL RISCHIO FINANZARIO
Chi ci guadagna da queste crisi lo vediamo, o meglio, lo vedremo. Si dà il caso però che l’aumento del prezzo dell’oro, dato dall’aumento della domanda in particolare delle banche, sia in Riserve Auree che in Borsa, è dettato da questi “compromessi mancati”, in Medio Oriente e in Ucraina così come, a breve, sarà anche in India e Cina.
La stabilizzazione dei Paesi detti Bricks, comporta un rischio degli investimenti e costi bellici che continueranno almeno fino alle elezioni americane, il quale esito è tutt’altro che scontato. Il testa a testa raccontato dai sondaggi, lascia intravvedere la minaccia della possibilità di un ritorno di Trump alla Casa Bianca, come sinonimo di rinascita economica. La minaccia nucleare fa crescere i timori in Borsa che rimane in posizione Toro, in questa crisi americana e mondiale, in attesa che le obbligazioni tornino a crescere.
Luca Clemente
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