COMMODITIES & GAS
Dopo le elezioni americane, il mercato energetico è in attesa di capire quale sarà il programma di distensione delle tensioni internazionali relative a Cina/USA, Russia/Ucraina e Medioriente.
I mercati oggi comprano luce e gas intorno ai 20.000 Gwh per mese, ad un prezzo variabile tra i 10 e 12 centesimi, mentre tra il 2005 e il 2020 il prezzo della corrente oscillava tra i 5 e i 6 centesimi per Kwh. Il doppio del prezzo.
A monte, tra il 2021 e il 2022, il gas ha subìto un aumento epocale passando dai 20 centesimi per metrocubo del 2017 a quasi 2 euro per metrocubo (Prezzi storici del Gas Gme.it). Come vediamo dalla foto in basso quindi le due materie prime per eccellenza ad uso domestico, stanno diventando un lusso che incide sul reddito e sul risparmio delle famiglie. Questo elemento penalizza la possibilità di crescita e di investimento. Si può dire che il gas ha fatto lievitare il prezzo della luce, che il petrolio ha fatto lievitare il prezzo del gas e che la guerra ha fatto schizzare la Domanda dopo una contrazione dell’Offerta post-Covid.
MERCATO LIBERO
Da tempo ormai, contrariamente alla percezione delle famiglie che pagano le bollette a fine mese (o fine bimestre), l’energia viene pagata secondo le quotazioni che vengono stabilite dal mercato libero. Quello che è successo nel 2021, con la speculazione sulla Borsa di Amsterdam, non è assolutamente una costruzione della notizia in modo complottistico. Come vediamo nell’immagine in alto, i prezzi vengono stabiliti dal mercato come conseguenza della Domanda e dell’Offerta di beni, come l’oro o qualsiasi altra materia prima: le commodities.
In questo mercato siamo completamente dipendenti dalle contrattazioni sulla compravendita. Il rischio di vedersi aumentare la bolletta per colpa della variabilità del mercato libero è un fattore come dicevamo vecchio, ma la varibilità del mercato è relativamente nuovo. Nel 2021 per esempio, come vediamo sempre dal nostro grafico guida, il costo dell’elettricità e del gas schizzo rispettivamente a 50 centesimi per Kwh ed a 1.68 euro per smc. Perchè? Andiamo a vedere nello specifico. In Borsa, le quantità di titoli legati ad un prezzo sono un numero specifico. Se questi titoli aumentano, ne aumenta anche il prezzo, se vengono comprati, quindi se aumenta la domanda ovviamente.
2021: SEMPRE PIU’ SU
Con la ripresa economica pompata da stimolanti politiche fiscali e monetarie successive alla pandemia e un aumento della domanda i prezzi degli energetici erano a livelli record. Con lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina e il divieto da parte dell’Europa di importare gas russo, i prezzi sono letteralmente esplosi. Pensate che il giorno dell’invasione il TTF, il gas naturale quotato alla borsa europea, ha registrato un aumento del 40%. Marco Casario Blog
L’indice PSV è un prezzo spot (del momento) che differisce dal TTF, dove compro tramite borsa e quindi in un mercato regolamentato che fornisce un prezzo ufficiale da pagare. Il prezzo future rappresenta invece un prezzo da sostenere in futuro, ma non è detto che sia una proiezione realistica. E’ una proiezione la quale deve essere sostenuta sia dal cliente che dal Fornitore.
Nel caso in cui abbiamo un contratto a prezzo fisso sappiamo quello che paghiami, mentre se il nostro contratto è flex o variabile, c’è il rischio che in questi 50 giorni mi pago comunque l’aumento.
LA RUSSIA, IL GAS E LE PREVISIONI FUTURE
Di sicuro aver riposto completa fiducia nel gas russo (per altri scopi diversi dall’approvvigionamento) ci ha insegnato che per il futuro è necessario diversificare. Avere più fornitori è una prevenzione che porta ad utilizzare più rubinetti, nel caso dovessero cambiare programmi politico-economici europei.
La domanda di gas visto il riscaldamento globale è diminuita in Europa del 20%, per effetto dei cambiamenti climatici periodici. Non solo, l‘effetto elettrico come Tesaurum ricorda dal 2019, ha portato a sostituire le caldaie a gas con le pompe di calore e le forme ibride di riscaldamento e raffrescamento.
La domanda tuttavia è questa: è’ necessario ora tornare al nucleare per produrre energia e ridurre le emissioni di CO2, come sostengono i Paesi del G20? Non era una fonte inquinante a base di scorie e molto costosa da produrre? Si possono disattivare le centrali nucleari senza creare danni all’ecosistema? To be continued…..
Luca Clemente
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